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Friday, October 30, 2009

Sienna Miller in Brian Reyes



Da quando l’attrice Sienna Miller ha iniziato il suo tour promozionale per la sua ultima pellicola G.I. Joe: The Rise Of Cobra, non facciamo che vederla sulla copertina dell più iportanti riviste, sui red carpet, onnipresente nei maggiori programmi tv e on si può fare a meno di notare di volta in volta il suo [...]

Jovanotti e Robbie Williams a X Factor?



L’invito è ufficiale. Francesco Facchinetti conduttore di X Factor, giunto quest’anno alla sua terza edizione, ha lanciato un appello a Jovanotti affinchè accetti di andare ospite in trasmissione. “Invito ufficialmente da queste pagine il mio idolo”, ha spiegato su “TV Sorrisi e Canzoni” ammettendo di coltivare un altro sogno.Quello che a raccogliere il testimone di [...]

Cristina Buccino e Claudio D’Alessio da Posillipo con amore



Da aspirante velina a nuova ereditiera nel programma di Carlo Conti. Cristina Buccino show girl calabrese di 23 anni, ha tutte le carte in regola per sfondar enel mondo dello show biz e anche l’amore sembra promettere bene per lei da quando è diventata l’inseparabile compagna di Claudio D’Alessio il primogenito del cantante partenopeo che [...]

Happyness con la Y



La ricerca della felicità
Devo ammetterlo. Io amo le storie edificanti.
Quelle vicende in cui la situazione di partenza è tragica, ma grazie ai buoni sentimenti e alla tenace volontà dei protagonisti tutto finisce per il meglio. Sono naif abbastanza per apprezzare ancora queste soluzioni, sono ingenuo a sufficienza per amare protagonisti perfetti e finali trionfanti.
Eppure La ricerca della felicità di Gabriele Muccino, pur adattandosi al modello dell'american dream e presentando personaggi che sono più simili a caratteri che a vere persone, fallisce nel suo tentativo di commuovere, coinvolgere ed elevare lo spirito.  
Ho capito che non sarebbe stato di certo il mio film preferito al minuto 2 di proiezione, quando fa la sua comparsa uno degli espedienti più biechi e anti-cinematografici a disposizione di un regista: la voce fuori campo. Il film è completamente raccontato dal protagonista stesso, che diventa così narratore onnisciente di una storia che si segnala come già conclusa e risolta fin dalla sua partenza. Non ho mai tollerato la voce-off: a volte è innegabilmente efficace (primo esempio che mi viene in mente Pomodori verdi fritti), ma altre volte, come in questo caso, diventa solo un mezzo manipolatorio e del tutto accessorio. Muccino non è un regista privo di talento, e secondo me non doveva cedere a questa scorciatoia. 
La mano del regista romano è evidente in molti punti: la narrazione veloce, il montaggio rapido, le sequenze lunghe, il generale tono melodrammatico, la direzioni degli attori che porta verso un accentuato manierismo nella recitazione. Parlando di recitazione, incontriamo un altro punto dolente del film: il casting.
Will Smith è senza dubbio un attore di talento e dalla vasta gamma interpretativa: dalla commedia al dramma all'azione, Smith è un attore su cui si può fare affidamento. Anche in questa pellicola dimostra le sue qualità, e in alcune sequenze è di un'intensità commovente. Eppure non riesco ancora a vederlo aderente al suo personaggio, la sua recitazione è perfino troppo intensa e moderna per il ruolo che porta: Chris Gardner (il personaggio) è raccontato in maniera molto monolitica e bidimensionale, e la sfumatura interpretativa di Smith è persino troppo vasta se rapportata alla piattezza del suo personaggio. Il problema dunque non sta in Will Smith, che ripeto, ha fatto un ottimo lavoro ed è anche troppo bello per la parte che interpreta, ma piuttosto in una sceneggiatura monocorde che dipinge il protagonista come un folle santo che si immola per il bene altrui: il protagonista non ha difetti, è talmente candido da essere piatto, astratto, irreale (da notare che si tratta invece di una storia vera). Un confronto in questo senso (povero che diventa ricco, american dream, dramma sociale, storia vera ecc ecc) può essere fatto con Erin Brockovich, che non solo è di gran lunga superiore, ma che considero uno dei migliori film edificanti di sempre.
Un commento speciale lo devo dedicare a Thandie Newton, che in questo film da prova di quello che effettivamente è, ovvero un attrice mediocre. Certo non aiutata dalla parte (la sua Linda è uno dei personaggi più odiosi e antipatici che abbia visto sullo schermo quest'anno), l'attrice britannica sbanda del tutto con il suo personaggio e da un'interpretazione completamente incoerente ed irritante all'ennesima potenza. Non so se esiste una parola in italiano equivalente all'anglosassone over-acting, ma questo è esattamente il suo caso: puro strafare in un eccesso melodrammatico fatto di mossette, faccine, boccuccie insopportabili. E non penso sia un caso che [SPOILER ALERT] il film voli più in alto dal momento in cui lei esce finalmente di scena [FINE SPOILER].
Ma la cosa che davvero mi ha fatto venire più di un punto di domanda in testa, è la generale ideologia che sta dietro al progetto. La ricerca della felicità è il titolo del film. Ed è curioso (ma anche tristemente sincero) come la felicità sia in questo caso il successo economico. La vicenda si svolge praticamente all'interno del mondo della finanza, nel mondo delle quotazioni, dei broker, delle percentuali, della borsa, e l'equazione dollari=felicità è un qualcosa in cui io non ho mai creduto e che francamente mi irrita. Certo, io sono il primo a evitare di indagare e a cercare un'ideologia dietro ad un film, perchè non mi piace caricare una pellicola di significati che vadano oltre il cuore, il cervello e il "sentire umano". Eppure in questo caso non ho fatto a meno di pensarci e di grattarmi la testa pensieroso..
Il film non manca però di momenti toccanti e che sanno di autentico. Anche grazie alla bellissima fotografia del sempre perfetto Phedon Papamichael, il rapporto tra padre e figlio (in questo caso, il ragazzino è il vero figlio di Will Smith) è tratteggiato con grazia e rispetto, e la chimica tra questi due personaggi/attori è palpabile, profonda, sincera.
 
The pursuit of happyness è un film vedibile, senza infamia e senza lode. E questo ahimè, è uno dei peggiori difetti del film stesso. Non ha carattere, non ha mordente ed è viziato da interpretazioni sbagliate, da una certa ridondanza, e da una strana ideologia di elogio al libero capitalismo che impregna tutta la vicenda. C'è di buono che sorprendentemente è meno zuccheroso e retorico del previsto.
 
C

E' una lotta testa a testa tra 6 film: continuate a votare al sondaggio Best Picture..per votare clicca qui. La redazione ringrazia.


Il tormento di mamma Katherine: “Potevo fermarlo”



Nell’animo di mamma Katherine Jackson alberga un tormento che da quando è scomparso tragicamente il figlio non riesce più a darle pace.La madre di Michael Jackson nei giorni che hanno preceduto la tragica dipartita del figlio, aveva cercato più volte di convincere il cantante a rinunciare al tour e oggi Katherine, 79 anni, si sente [...]

con o senza January Jones




Con o senza occhiali, January Jones rimane una brava attrice. Non sappiamo quanti guardino Mad Men in Italia, comunque GQ USA le dedicherà la copertina del prossimo numero di novembre.
In altri film tipo Dirty Dancing 2, Le tre sepolture, Love
…


Thursday, October 29, 2009

Naike Rivelli in topless



naike.jpg
Una sorprendente Naike Rivelli in topless da spiaggia. L’immagine avrà sorpreso anche mamma Ornella Muti. Il seno di Naike è cresciuto, vistosamente e probabilmente è opera di un chirurgo plastico. Le foto pubblicate

L’Isola 7 slitta a Febbraio. Giorgia Pagliacci nel cast?



Le ulltime sull’Isola dei Famosi danno per certo uno slittamento della programmazione che da Gennaio salta addirittura al 22 Febbraio.Tra le ipotesi più papabili che avrebbero motivato questo improvviso cambiamento ci sarebbe la partecipazione di Simona Ventura al Festival di Sanremo accanto ad Antonella Clerici. In realtà lo staff di SuperSimo ha smentito l’indiscrezione anche [...]

Sharon Stone e il suo bikini mozzafiato



C’è chi crede che portare abiti succinti non dovrebbe avere limiti di età. E questo è decisamente il caso di Sharon Stone che alla veneranda età di 51 anni, indossa egregiamente il suo succinto bikini.In occasione della sua vacanza tutta italiana, la splendida attrice si sta godendo in questi giorni le spiagge della Sardegna sfoggiando [...]

Lauren Conrad e la sua Chanel



Un look basic può essere reso più ricercato con una borsa, ma non una qualunque bag, una Chanel classica, color rosa cipria. Per Lauren Conrad un outfit composto da skinny jeans lavaggio chiaro, stivali in pelle marrone e pullover che lascia scoperta una spalla.

Moran Atias sexy su Maxim




Sembrava essere sparita dalla circolazione da un po' di tempo, complice anche qualche tentativo fatto nel mondo del cinema, ed ora torna in splendida forma e più sexy che mai. Fotogallery

007-Il mondo non basta, recensione



world_is_not_enough_ver4 []Bond (Pierce Brosnan) è a Bilbao, la sua missione è recuperare una preziosa valigetta, valigetta contenente qualche milione di sterline appartenenti al miliardario Sir Robert King. Mentre bond  porta a termine l’incarico con l’aiuto di un banchiere svizzero cerca anche di carpire qualche informazione sulla morte di un suo collega, ma la bella e procace segretaria del banchiere, fredda il suo capo e fugge, ne segue uno spettacolare inseguimento con la canonica dipartita del killer in gonnella.

La valigetta torna nelle mani del legittimo proprietario con soddisfazione di tutti, in realtà le banconote in essa contenute sono impregnate di una sostanza esplosiva, ne seguirà una spettacolare deflagrazione con decesso del miliardario e relativa irritazione dei superiori di Bond, tra cui la severa M (Judi Dench).

M decide allora di proteggere l’eventuale prossimo bersaglio di un misterioso terrorista che sembra aver preso di mira la famiglia King. Il bersaglio in questione è l’affascinante Elektra (Sophie Marceau), figlia di King e vittima di un trauma quando ancora adolescente venne rapita dallo stesso terrorista che ora la perseguita.

Bond con l’aiuto dell’esperta in armi nucleari Christmas Jones (Denise Richards) si darà un gran da fare a proteggere la bella Elektra e a cercare di non farsi ammazzare, in tutto questo trambusto ci sarà la solita minaccia nucleare, flirt a iosa e un inaspettato voltafaccia che porterà Bond ancora una volta ad un soffio dalla morte.

Stabilito a priori che il sottoscritto apprezza e non poco il Bond versione Brosnan, qui la messinscena orchestrata dal veterano Michael Apted (Gorilla nella nebbia, Via dall’incubo) si rivela molto classica e per questo ancor più intrigante. Dopo un esordio zoppiccante con un Goldeneye decisamente sopra le righe, il Bond degli anni ‘90  migliora di film in film, trova una propria dimensione e questo Il mondo non basta si rivela uno dei migliori episodi della serie made in Brosnan.

Vuoi per una sempre più affascinante Sophie Marceau, vuoi per l’ambiguo villain da manuale interpretato da Robert Carlyle, il film ha tutta la fascinosa  atmosfera di un bond d’altri tempi e quindi per chi ama i classici con Sean Connery rappresenterà un’efficace e coinvolgente ritorno alle origini.



Megan Fox, prendi e porta e casa




Tra i fatti di cronaca più importanti delle ultime ore dobbiamo segnalare un fatto accaduto a Megan Fox.
Ieri pomeriggio la stordita Megan si è fatta il suo solito giro per Santa Monica e quando è tornata alla sua auto ha
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G.I. Joe-La nascita dei Cobra, recensione in anteprima



GI-Joe-la-nascita-dei-Cobra-Poster-Italia_mid []La squadra anti-terrorismo dei G.I. Joe è in procinto di recuperare un’arma molto potente sviluppata per la NATO da un industriale, l’ambiguo McCullen (Christopher Eccleston), si tratta di un armamento a base di nanotecnologia capace di distruggere, anzi divorare, qualsiasi cosa a comando.

Durante il trasporto un gruppo di ipertecnologici soldati assalta la scorta nella quale insieme all’arma stanno viaggiando i due marines Duke (Channing Tatum) e Ripcord (Marlon Wayans), grandi amici e custodi del prezioso carico. Sarà una strage, gli assalitori sembrano indistruttibili e forniti di una tecnologia avanzatissima nonchè di una sorta di letale astronave.

A capo della squadra degli assalitori la bella Baronessa (Sienna Miller), che mentre sta per recuperare l’arma riconosce in Duke l’uomo che doveva sposare e di cui era innamorata, cosi la sua missione viene bruscamente interrotta anche grazie al provvidenziale intervento del team dei G.I. Joe che mette in fuga i malintezionati, Baronessa compresa.

Si scoprirà ben presto che Mccullen, ideatore dell’arma è lo stesso che voleva impossessarsene e che la tecnologia che rende i suoi soldati invincibili è il frutto di esperimenti portati avanti da una sorta di scienziato pazzo conosciuto come il dottore.

Toccherà così ai superstiti Duke e Ripcord arruolati temporaneamente nella G.I. Joe Force capitanata dal generale Hawk (Dennis Quaid) unirsi ai membri dello speciale team anti-terrorismo e sventare i piani di McCullen e del folle scienziato.

Prima di tutto bisogna fare una doverosa premessa, non sono stato un fruitore di queste vere e prorie icone ludiche, che dal 1964 hanno creato una vera mitologia evolvendosi di decennio in decennio e dando vita a un lungometraggio animato, alcune serie tv, fumetti e a quelle che oggi vengono  considerate oggetti da collezione, le action figures.

Detto questo bisogna dire che visivamente il film di Stephen Sommers (La Mummia, Van Helsing) è impressionante, effetti digitali all’ennesima potenza, basta dare un’occhiata a convulso inseguimento parigino per rendersi conto della tecnologia messa in campo.

Purtroppo il film sente forte la mancanza di uno script che doni ad ogni personaggio la giusta dimensione cinematografica e dei dialoghi almeno accettabili, a parte la splendida Baronessa interpretata da Sienna Miller la cui mise non lascia spazio ad ulteriori critiche.

Rimane forte il carisma del personaggio più amato della serie di giocattoli, il ninja Snake Eyes che guardacaso non solo è il più carismatico del gruppo mettendo in ombra anche il Capitan America di Channing Tatum, ma è praticamente muto e mascherato per l’intero film.

Questo la dice lunga sulla poca cura riservata ai personaggi che rimangono molto belli da vedere, ma inesorabilmente vuoti, su tutti la coppia Duke/Ripcord, il primo surclassato dal team di facinorosi e ipertecnologici compagni di squadra, il secondo che voleva rappresentare la parentesi comedy della pellicola lascia decisamente il tempo che trova.

Un bel giocattolone, più videogame che film questo G.I. Joe-La nascita dei Cobra che confrontato al Transformers 2 di Michel Bay perde decisamente punti, anche se come ho già premesso i più piccoli, i fan della serie di action figures ed il pubblico americano potranno sicuramente trovare qualche appeal in più, tra l’iperpatriottismo dei super-Marines e l’identificazione con i  personaggi preferiti della loro infanzia.

Prima di concludere qualche curiosità, nel film troverete Il Mr. Eko del serial televisivo Lost nei panni del G.I. Joe Heavy Duty e due volti noti dei film di Sommers, Arnold Vosloo e Brendan Fraser, il primo, il malvagio sacerdote Imhotep ne La mummia compare in qualche sequenza, Mentre Brendan Fraser compare per non più di qualche secondo nella parte di un addestratore.

Concludiamo con Il personaggio di Snake Eyes che è portato sullo schermo dall’attore e stuntman Ray Park, il guerriero Sith Darth Maul in Star Wars episodio 1-La minaccia fantasma, infatti Sommers scippa letteralmente la scena finale del film di Lucas e ce la ripropone nel finale del suo film.



Audrina Patridge punta sul b-side



E’ stata inserita tra le star più sexy under 25 e InTouch magazine l’ha collocata al 7° posto della classifica dei decolletè più belli dello showbiz, ha prestato il volto (ed il corpo) all’associazione animalista Peta per sensibilizzare alle adozioni dei cuccioli, e come Paris Hilton è stata testimonial della catena di fast food Carl’s [...]

Wednesday, October 28, 2009

Pappa e ciccia, recensione