![waterworld []](http://www.ilcinemaniaco.com/wp-content/uploads/2009/08/waterworld-.jpg)
In un mondo ormai in balia degli oceani, quasi totalmente coperto dall’acqua, Mariner (Kevin Costner), un mutante uomo/pesce, veleggia in solitaria a bordo del suo trimarano solcando l’immensa vastità degli oceani e vivendo di baratti di porto in porto.
La sua condizione di mutante ne fa un trofeo molto ambito per un gruppo di sciacalli armati e pericolosi che occupa una zona di mare dove Mariner sta transitando, per complicare ancor di più le cose un gang di pirati, gli Smokers, capeggiata dallo psicopatico e violento Diacono (Dennis Hopper), sono a caccia di una bambina che secondo una leggenda porterebbe tatuata sulla schiena una mappa che condurrebbe dritti dritti alla mitica Dryland, la terraferma.
Imprigionato, Mariner verrà liberato in cambio di aiuto e un mezzo di trasporto sicuro da Helen (Jeanne Tripplehorn) e la sua bambina Enola (Tina Majorino), dopo alcuni giorni di viaggio l’uomo scoprirà che Enola è la portatrice dell’ambita mappa e che gli Smokers sono sulle loro tracce. Così il Diacono rapisce Enola e toccherà a Mariner infiltrarsi nella base marina degli Smokers, una petroliera, liberare Enola e portrala sana e salva alla terra promessa.
La coppia di Kevin, Reynolds e Costner, torna a lavorare insieme dopo gli esordi a base di road-movie generazionale anni’80 di Fandango e le avventurose peripezie di un fascinoso Robin Hood da blockbuster.
Stavolta la coppia investe anima e corpo in un’avventurosa pellicola post-apocalittica alla Mad Max, completamente ambientata sull’oceano con tutte le complicazioni del caso, infatti il regista dovrà fare i conti con una location decisamente ostile, un devastante uragano, l’instabilità delle correnti e tutti i fastidiosi effetti collaterali di un kolossal marino.
Il film costò qualcosa come 175 milioni di dollari, sforando ripetutamente il budget, in America fu un flop, ma si riprese all’estero, e con i provvidenziali incassi dell’home-video riuscì di poco a coprire le spese di produzione, non mancando però di beccarsi una bella sfilza di Razzie Awards.
Il film soffre di una lunghezza eccessiva, si nota un’eccessiva inclinazione alla spettacolarità come escamotage riempitivo, lasciando lungo la strada tutta un’interessante serie di tematiche appena sfiorate o non pienamente sfruttate, restano un carismatico protagonista, un villain d’eccezione, e un film che nonostante i troppi ammiccamenti, anche visivi, alla trilogia di Mad Max si lascia guardare, dopotutto Reynolds è abituato alle imprese colossali, basta ricordare l’interessante, ambizioso e sfortunato progetto Rapa Nui.


Durante un missione esplorativa un gruppo di pacifici alieni, disturbati da alcuni agenti del governo sulle loro tracce, fuggono dalla Terra in fretta e furia e lungo la strada del ritorno perdono un membro dell’equipaggio che si ritrova sperduto e spaventato a girovagare nei pressi di un quartiere alla periferia di San Francisco.




La cosa strana di tutta la trilogia dei Pirati dei Caraibi è che la somma dei singoli aspetti del film è inferiore al loro intrinseco valore. Il soggetto è interessante e divertente, la regia di Verbinski frizzante, la sceneggiatura è buona, veloce e spigliata, le scenografie sono stratosferiche, la fotografia meravigliosa, e gli attori tutto sommato se la cavano. Eppure c'è evidentemente qualcosa che non funziona, perchè mettendo insieme questi ingredienti, il risultato è sempre insoddisfacente. Ma allora cosa non funziona? Facciamoci una domanda, e diamoci una risposta.
Dopo un pò nei hai le palle piene di sti spadaccini del menga..
Gli attori.![1951044232-director-samuel-maoz-holds-the-golden-lion-best-film-award []](http://www.ilcinemaniaco.com/wp-content/uploads/2009/09/1951044232-director-samuel-maoz-holds-the-golden-lion-best-film-award-.jpg)
![1951044232-director-samuel-maoz-holds-the-golden-lion-best-film-award []](http://www.ilcinemaniaco.com/wp-content/uploads/2009/09/1951044232-director-samuel-maoz-holds-the-golden-lion-best-film-award--150x150.jpg)




![il-regista-samuel-maoz-127603 []](http://www.ilcinemaniaco.com/wp-content/uploads/2009/09/il-regista-samuel-maoz-127603--150x150.jpg)
![una-scena-del-film-lebanon-127599 []](http://www.ilcinemaniaco.com/wp-content/uploads/2009/09/una-scena-del-film-lebanon-127599--150x150.jpg)
![una-scena-di-lebanon-127600 []](http://www.ilcinemaniaco.com/wp-content/uploads/2009/09/una-scena-di-lebanon-127600--150x150.jpg)
![un-immagine-del-film-lebanon-127602 []](http://www.ilcinemaniaco.com/wp-content/uploads/2009/09/un-immagine-del-film-lebanon-127602--150x150.jpg)
![un-immagine-di-lebanon-127601 []](http://www.ilcinemaniaco.com/wp-content/uploads/2009/09/un-immagine-di-lebanon-127601--150x150.jpg)

Oggi vi proponiamo una gradita sorpresa che abbiamo scovato sul web mentre eravamo alla ricerca di qualche interessante cortometraggio da proporvi. Bisogna dire che non se ne trovano moltissimi di cortometraggi horror/splatter degni di questo nome e in questo caso la nostra ricerca si è rivelata fruttuosa.























Da piccola adoravo pasticciare con i trucchi di mia madre, specialmente ombretti, per creare look pazzi e colorati da cancellare con una passata di struccante. Chi non ha mai avuto questa passione?