Dopo la scorpacciata di mises di Emma Watson di qualche tempo fa, ecco ricomparire la maghetta più amata di rosso vestita, con sandali a listini e una borsa stravagante ma adattissima alla sua età e alla sua nazionalità: si tratta della borsa che Chanel ha dedicato alla bandiera inglese: la Union Jack appunto in tessuto [...]
Monday, August 31, 2009
Emma Watson con la Union Jack Chanel
Dopo la scorpacciata di mises di Emma Watson di qualche tempo fa, ecco ricomparire la maghetta più amata di rosso vestita, con sandali a listini e una borsa stravagante ma adattissima alla sua età e alla sua nazionalità: si tratta della borsa che Chanel ha dedicato alla bandiera inglese: la Union Jack appunto in tessuto [...]
George Clooney si è fatto male a un braccio

Quando abbiamo saputo che George Clooney s'era fatto male a un braccio siamo stati in pensiero perchè in questo periodo può capitare di trovare gli ospedali chiusi.
Per fortuna George ha trovato la prestigiosa clinica privata Ars Medica di Gravesano aperta…
Madonna: troppa palestra
Questa impressionante immagine sta rimbalzando in tutta la blogosfera, e noi non potevamo essere da meno. Non c’è che dire, Madonna resterà sempre un’icona, dimostra almeno 10 anni in meno di quelli che ha, fa la testimonial per Louis Vuitton e sta con un modello brasiliano di 20 anni. Certo, va bene sentirsi giovani e [...]
Non devi chiedere il permesso per…
…cercare su Facebook i tuoi ex per vedere se sono più brutti di quando stavate insieme.
[Immagine]
Le Cronache di Narnia: il Viaggio del Veliero, video dal set
Manca ancora più di un anno all’uscita nelle sale cinematografiche de Le Cronache di Narnia: il Viaggio del Veliero, il terzo capitolo della saga, diretto da Michael Apted.
Dopo il salto, però, possiamo già mostrarvi due video girati da Gold Coast News, che segue da vicino le riprese del film, che si stanno svolgendo in questi giorni in Australia.
Sunday, August 30, 2009
Weekend al cinema: Sex Movie in 4D o Alieni in soffitta?
Nel weekend di Ferragosto incredibilmente i film proposti al cinema raddoppiano rispetto a settimana scorsa (bella forza, sette giorni fa era uscito solo Flash of Genius!): da oggi nelle nostre sale, quelle rimaste aperte, potrete trovare la commedia giovanile Sex Movie in 4D (Sex Drive in origine, ma noi italiani dobbiamo trasformare i nomi per renderli appetibili) e il film per famiglie Alieni in soffitta da poco uscito negli States.
Una curiosità: i film previsti per questo weekend erano tre, ma l’eccessiva violenza de L’ultima casa a sinistra, vietato ai minori di 18 anni, ha convinto chi di dovere a farlo uscire direttamente in DVD.
Andiamo a scoprire insieme i personaggi e le trame delle due nuove uscite settimanali:
Sex Movie in 4D (commedia, diretta da Sean Anders, con Josh Zuckerman, Seth Green, Amanda Crew, Katrina Bowden, James Marsden, Dave Sheridan, Michael Cudlitz, Alice Greczyn, Clark Duke, Marianne Muellerleile, Scott Klace): il diciottenne Ian Lafferty decide di perdere la propria verginità con una rossa da sballo che ha conosciuto su Internet. Per questo ruba l’auto, una Pontiac GTO del 69 al fratello maggiore e attraversa con Lance e Felicia, i suoi due migliori amici, l’America. Il viaggio ricco di disavventure, cambierà la vita a tutti e tre i ragazzi.
Alieni in soffitta (fantastico/avventura/commedia, diretta da John Schultz, Ashley Tisdale, Robert Hoffman, Doris Roberts, Kevin Nealon, Tim Meadows, Andy Richter, Gillian Vigman, Austin Robert Butler, Ashley Boettcher): quattro alieni sono sbarcati sulla Terra intenzionati a trovare un misterioso marchingegno capace di trasportare il loro esercito sul nostro pianeta. Non solo: i quattro mostriciattoli verdi sono in possesso di armi sofisticatissime, capaci di controllare le menti degli esseri umani, ma non di tutti, i teenager infatti ne sono immuni. Quando Tom, Jake e i loro amici si rendono conto di essere l’ultima risorsa dell’umanità per respingere l’attacco extraterrestre inizieranno a darsi da fare.


allora Playboy vuole proprio fallire

Come saprete, Playboy è in crisi e per autoinfliggersi il colpo di grazia dedicherà il prossimo numero di settembre a una delle attrici (?) più inutili d'America: Heidi Montag (The Hills).
Heidi, che è comunque cozza nonostante i tentativi di ricostruirsi…
Terminator 2-Il giorno del giudizio, recensione
Siamo nel presente, l’anno è il 1994, a circa dieci anni dalla morte di Kyle Reese (Michael Biehn), che dopo aver distrutto il micidiale Terminator arrivato dal futuro per uccidere Sarah Connor, ha con quest’ultima concepito John Connor, il futuro leader della resistenza contro le macchine ribelli di Skynet.
La Connor ( Linda Hamilton) è finita in un manicomio criminale e il figlio John (Edward Furlong), ormai adolescente, viene sballottato da una famiglia affidataria all’altra. John ha un caratteraccio impulsivo e ribelle, la polizia lo conosce fin troppo bene, il ragazzo sfoggia un bel curriculum di furtarelli e malefatte varie.
Dal futuro però ecco rispuntare il vecchio T-800 (Arnold Shwarzenegger), stavolta per Connor non sembra esserci scampo, ma in realtà il cyborg è stato inviato nel passato, dalla resistenza e dalla versione adulta dello stesso Connor per evitare che un micidiale T-1000 (Robert Patrick), ultramoderno e letale prototipo di terminator con poteri mutaforma, possa elimibare il regazzo e cambiare radicalmente le sorti della guerra contro le macchine.
Così il terzetto, formato dal giovane John, il T-800 e Sarah Connor, liberata nel frattempo dall’istituto psichiatrico, cercheranno di sfuggire ad una sequela di assalti da parte del T-1000, scoprire qualcosa di più sugli eventi del futuro e, dopo aver eliminato il letale terminator mutaforma, dare inizio ad una lunga fuga che finirà solo con l’avvento dell’imminente Apocalisse.
James cameron conosce bene la formula effetti speciali+adrenalina, in questo caso l’investimento in soldoni è davvero epocale, si parla di quasi cento milioni di dollari, e sullo schermo si vedono tutti. Gli effetti speciali sono all’avanguardia, le mutazioni solido-liquido del T-1000 lasciano esterefatti ( siamo nel 1991), il film dura oltre due ore, nel caso della versione estesa si toccano i 154 minuti, ma la cosa sembra essere irrivelante, tanta è la dinamicità di questo ipertrofico popcorn-movie
Il primo Terminator è, e rimarrà ancora per molto, un cult inarrivabile, un gioiello di tensione e cupa sci-fi post-apocalittica, ma questo sequel fa il suo dovere e diverte, certo lo spessore è azzerato a favore dell’action e dello spettacolo, ma in questo caso Cameron ci infila citazioni, giochi temporali e ironia a vagonate che ne fanno un perfetto e adrenalico blockbuster, questo nonostante in più di un’occasione il film assuma le sembianze di un eccessivo e fracassone giocattolone ipertecnologico.
Elena Santarelli e Marina La Rosa mamme felici
Lontane dal piccolo schermo per un pò, festeggiano entrambe la nascita del loro primogenito.Parliamo di Elena Santarelli, ex naugrafa e presentatrice di MTV e Marina La Rosa, ex gieffina e aspirante attrice.Il settimanle “Chi” ha pubblicato le foto che ritraggono Elena alle prese con i preparativi per uscire dalla clinica di Siena “Le Scotte” [...]
Stewie è gay!
Chi guarda I Griffin sa che Stewie ha un rapporto conflittuale con le donne anche se c'è un episodio in cui si innamora follemente di una bambina, però come dice il suo creatore Seth MacFarlane sul prossimo numero di settembre di…
Saturday, August 29, 2009
Oggetti di Carta : modelli per pacchi e scatole
I capelli di Jennifer Aniston: parla il suo hairstylist
Alzi la mano chi almeno un avolta non ha invidiato i capelli di Jennifer Aniston.Dopo aver lanciato il “taglio alla Rachel” negli episodi di Friends, l’attrice è diventata una sorta di Hair Icon e le interviste che nel tempo ha rilasciato in merito alla sua meticolosa attenzione per la cura dei suoi capelli ne hanno alimentato [...]
Simona Ventura e Bettarini di nuovo insieme
Simona Ventura e l'ex marito, il calciatore Stefano Bettarini torneranno insieme, ma succederà solo per la tv. Infatti, da domenica 13 settembre la coppia sarà su Raidue nella 16ma edizione del programma “Quelli che il calcio”. Bettarini sarà commentatore in studio…
Ronin, recensione
I Ronin del titolo sono mercenari moderni, reclutati attraverso varie modalità e tutti specialisti, che siano armi, automobili, sistemi di sicurezza, le loro peculiari abilità ne fanno elementi indispensabili per un’operazione che si svolgerà in Francia, obiettivo della missione recuperare una valigetta dal misterioso e preziosissimo contenuto.
Nella squadra Sam (Robert De Niro), ex-agente della CIA, silenzioso e diffidente come la vecchia scuola insegna. Dopo un briefing in cui si pianifica il recupero della valigetta, inizierà una complessa missione che prevede sparatorie, inseguimenti mazzafiato, tradimenti e svariati tentativi da parte di gruppi avversari di impossessarsi della preziosa valigetta, ma la cosa più curiosa è che sembra che nessuno sappia realmente cosa vi sia celato all’interno.
Il regista John Frankenheimer (Black Sunday, Il braccio violento della legge n.2), come il Sam di Robert De Niro, è uno che viene dalla vecchia scuola, uno che ama il cinema action muscolare e senza fronzoli e con un forte appeal realista, basta dare un’occhiata agli spericolati inseguimenti che durante le riprese hanno coinvolto fisicamente gli attori aiutandoli nella recitazione e nel coinvolgimento emotivo, non che ce ne fosse biosogno con un cast del genere, ma il film ne ha indubbiamente guadagnato.
De Niro si cala con particolare efficacia nel suo personaggio silenzioso, ricco di sfumature e di segreti, e viene abilmente contornato da un cast di professionisti che danno il loro meglio inscenando un pericoloso e intrigante gioco delle parti, condito con action e una trama da spy-story a cui le suggestive location francesi danno un surplus di fascino veramente notevole.
Ronin è un film che riesce a miscelare con arguzia lo stile del cinema action anni ‘70, cinema di cui Frankenheimer è maestro e portatore sano, i generi e la spettacolarizzazione richiesta dal cinema odierno. Frenetico quando serve, recitato quanto basta, insomma un film solido e molto coinvolgente.
ritmo ritmo ritmo

Ieri, aprendo il sito del Corriere della Sera, qualche bambino è rimasto traumatizzato da questo video: Belen non sopporta più Corona e Noemi si scatena.
E' praticamente uno spot pubblicitario di Novella 2000.
Nel video si vede un uomo seduto su…
Lezioni di Trucco: l’Ombretto per Valorizzare lo Sguardo
Le lezioni di trucco tutte dedicate agli eyeliner sono terminate e lasciano il posto ad un altro importante cosmetico per il trucco degli occhi, ovvero l’ombretto (in inglese eyeshadow).
L’ombretto è un prodotto di makeup colorato che viene utilizzato per valorizzare lo sguardo, illuminandolo o rendendolo più intenso. Compatto o cremoso, l’ombretto si presenta in diverse formulazioni a seconda del risultato che si vuole ottenere.
Conosciamo meglio questo cosmetico alleato della bellezza dei nostri occhi: inizieremo dalla sua texture per arrivare all’applicazione, ai consigli pratici e alle scelte di colore nelle prossime lezioni di makeup.
Le formulazioni dell’ombretto sono principalmente quattro: ombretto compatto in polvere, ombretto in polvere libera, ombretto in crema e ombretto liquido. Ogni texture è in grado di dare un effetto finale diverso - in termini di risultato visivo, ma anche per quanto riguarda la durata; inoltre, per ogni formulazione sono presenti tonalità opache e perlate.
Ombretto compatto in polvere
L’ombretto compatto in polvere viene venduto in piccole confezioni dove la polvere colorata è pressata e si presenta sotto forma di una cialda. È la tipologia di ombretto più utilizzata, per la sua comodità d’uso e per la sua reperibilità, ed ha una buona durata.
Si applica con le dita, con i pennelli per il trucco occhi o con le apposite spugnette; è facile da sfumare e si ritocca con semplicità. In commercio ne esistono di tutti i prezzi e di tutti i tipi: l’ombretto wet & dry, per esempio, si applica da asciutto e da bagnato per un risultato completamente diverso.
Ombretto in polvere libera
Gli ombretti in polvere libera possono essere minerali (composti quindi da pigmenti minerali) oppure normali. Gli ombretti minerali sono molto brillanti e offrono un risultato coprente e acceso, inoltre hanno anche un’ottima tenuta; composti unicamente da polveri minerali naturali, fanno respirare la pelle e sono perfetti per chi ama creare delle tonalità sempre nuove.
Gli ombretti normali in polvere libera, impalpabili e dalla texture leggera, hanno una durata inferiore rispetto agli ombretti compatti e a quelli minerali e svolgono la funzione principale di illuminare più che di colorare. Infatti sono meno coprenti e spesso sono costituiti da minuscoli brillantini.
Ombretto in crema
L’ombretto in crema si presenta in una scatolina ed ha una texture cremosa e morbida: da applicare con un pennello, con una mini spugnetta o con le dita, è una tipologia di ombretto che si sfuma molto bene e che offre un risultato luminoso e perlato.
Questo tipo di ombretto tende a sbavare leggermente, ed è facile che il colore si accumuli nelle piccole pieghe dell’occhio. Prima di applicarlo, è bene usare una cipria trasparente o una base fissante per il makeup, altrimenti è facile che sbiadisca.
Ombretto liquido o fluido
Gli ombretti liquidi sono i meno usati, forse per la loro poca praticità: vengono venduti in flaconi del tutto simili a quelli del mascara o dell’eyeliner e si applicano con il pennellino in dotazione.
Non sono semplici da utilizzare perché è difficile sfumarli, danno un risultato netto e si asciugano molto velocemente. Ma una volta imparato ad applicarli, hanno una tenuta perfetta, non sbavano e non si accumulano nelle pieghe delle palpebre.
[Immagine]
Friday, August 28, 2009
Milano-Palermo: il ritorno, recensione
Il ragioniere della mafia Turi Arcangelo Leofonte (Giancarlo Giannini) è ormai un collaboratore di giustizia, la sua testimonianza ha permesso di sradicare il clan degli Scalia, ma il figlio del boss ormai morto ha intenzione di vendicare il padre, uccidere Leofonte e recuperare i soldi che il ragioniere ha ben nascosto in alcuni conti segreti.
Alla vigilia del viaggio che lo porterà in un luogo segreto dove grazie ad una nuova identità Leofonte potrà passare il resto della vita, l’uomo affida al nipotino Stefano, affetto da una forma di autismo, l’unica password che permette l’accesso ai conti, ma Stefano viene rapito e portato in Sicilia.
Una parte della scorta che all’epoca condusse Leofonte da Palermo a Milano davanti ai giudici, il vicequestore aggiunto Nino Di Venanzio (Raoul Bova) e Remo Matteotti (Ricky Memphis), si riforma, al gruppo si aggiunge qualche faccia nuova e tutti si dirigono a Palermo dove Leofonte verrà scambiato con il suo nipotino, ma le cose al loro arrivo non andranno come previsto.
Quando uscì Palermo- Milano solo andata, il regista Claudio Fragasso dimostrò che il cinema di genere, e in particolar modo l’action, nonostante una palese impronta televisiva, poteva ancora essere funzionale e coinvolgente sul grande schermo e cosa ancor più importante parlare italiano.
L’operazione però invece che dare il via ad una serie di progetti per il cinema, fu invece ispiratrice di una lunga serie di fiction televisive di ottimo livello e di grande successo, successo che non fece altro che confermare ai produttori la dimensione televisiva del genere.
Fragasso ci riprova e stavolta l’impatto del film è sicuramente meno notevole, dopo le innumerevoli fiction passate in tv e dopo il primo capitolo, questo secondo arranca stancamente senza regalarci troppe emozioni, stavolta è la televisione a presentare il conto e in questo secondo capitolo l’aria da tv-movie aleggia su tutta la pellicola.
Milano-Palermo: il ritorno non fa altro che ricalcare le proprie orme, senza cercare di distaccarsi dal predecessore e senza rinvigorire personaggi e location, quindi il film diverte come farebbe una buona fiction televisiva, ma è lontano anni luce dalla forza evocativa che il grande schermo richiede e pretende.
LA DURA LEGGE DELLA VIDEOTECA
Tribù – Missione India: nel cast Sergio Arcuri
Sguardo ammaliante, sorriso irresistibile tratti che ricordano vagamente quelli della sorella Manuela attrice come lui, anche se già affermata da anni nel panorama dello show biz.Sergio Arcuri, 35 anni, ha preso parte a diverse fiction come “Vita da paparazzo” di Pingitore o il “Commissario Manara” e a partire da settembre lo vedremo nella fiction [...]
Il nostro bianco, trailer internazionale
Il 30 ottobre arriverà nei nostri cinema Il nastro bianco, il film diretto da Michael Haneke, vincitore del Festival di Cannes 2009.
Dopo il salto potete vedere il trailer internazionale del film, che vede protagonisti i bambini di un coro di un villaggio protestante della Germania del nord del 1913 e narra di alcuni incidenti che accadono nella piccola comunità.
Budd Schulberg è morto
E’ morto il 5 agosto all’età di 95 anni a Long Island a New York, lo sceneggiatore Budd Schulberg: l’uomo, dopo essersi sentito male è stato subito trasportato all’ospedale, ma non c’è stato niente da fare.
Budd, figlio del produttore della Paramount B. P. Schulberg, quattro volte sposato (l’ultima volta con Betsy Ann Langmann, con cui viveva da oltre trent’anni) e padre di cinque figli, pur essendo stato un buon giornalista sportivo (si occupava di Boxe), un documentarista di guerra, è passato alla storia come sceneggiatore, grazie all’Oscar vinto nel 1955 per la miglior sceneggiatura originale per il film Fronte del Porto con Marlon Brando.
Schulberg ha arricchito il cinema hollywoodiano con altre pellicole importanti come Un volto nella folla (1957) e Paradiso dei Barbari (1958). Dal 1966 al 2009, anche a causa della sua appartenenza al partito comunista, lo scrittore ha scritto solo tre altre sceneggiature e tutte per la televisione (A questiono f Honor, Tales from the Hollywood Hills: A Table at Ciro’s, Nuremberg: A vision Restored).
Agyness Deyn rende omaggio a Michael Jackson

...un lavoro serio no?
Peccato perchè di solito Agyness Deyn fa servizi molto belli, tipo l'ultimo per 032c dove è completamente nuda, ma questo è proprio trash.
Continua sotto per vedere le foto di Terry Richardson a Agyness Deyn per il…
Dreamer-La strada per la vittoria, recensione
Ben Crane (Kurt Russell) ex-fantino ora addestratore di cavalli è in grosse difficoltà economiche, purtoppo anche l’incidente occorso ad una splendida purosangue, Sofiador, si aggiunge alle tensioni che si avvertono in casa e ai gravosi impegni economici cui va incontro l’uomo.
Le speranze riposte nella cavalla Sofia e nei futuri premi vanno letteralmente in fumo alla notizia che il trauma subito dalla cavalla è molto grave, e non gli permetteràmai più di gareggiare, l’unica via d’uscita sembra l’abbattimento dell’animale.
In aiuto di Ben arriveranno la figlia Cale (Dakota Fanning), il padre Pop (Kris Kristofferson) e alcuni dipendenti dell’allevamento che impediranno che Sofia venga abbattuta, e tutti insieme collaboreranno non solo alla sua guarigione, ma anche ad una miracolosa ripresa che la farà inaspettatamente vincere ancora.
La Dreamworks ci regala un edificante storia di amore e riscatto dal sapore disneyano, Dreamer- La lunga strada per la vittoria si rivela un film a tratti coinvolgente anche se afflitto da una certa formalità che mina in parte un’operazione che sembra mancare di quel qualcosa per risultare davvero memorabile.
Il regista John Gatins fa il suo dovere, non sconfina mai, dosa bene, forse anche troppo, gli elementi classici del genere family, un pizzico di melò, uno pò di fiaba animalista, un adorabile bambina e una corposa serie di ostacoli da superare per raggiungere l’agognata vittoria del sottotitolo italiano, insomma un lavoro pulito e senza sbavature.
Quel che da al film un surplus di coinvolgimento è il laborioso impegno profuso dal cast, un cast di lusso che oltre alla piccola diva Dakota Fanning, il cui talento e professionalità non smettono mai di sorprenderci, comprendono un paterno e fascinoso Kurt russell, una guest di lusso come Kris Kristofferson e l’intensa e sempre accattivante Elizabeth Shue.
Se amate gli animali e in special modo i cavalli questo è sicuramente un titolo da tenere in conSiderazione, per gli altri se contiamo l’intrigante connostazione della storia vera e l’appeal della confezione il film potrebbe risultare un piacevole passatempo.
Alberto Scrivano continua a spogliarsi per voi

Ma rivestiti pagliaccio.
Ecco perchè non andava molto d'accordo con Cristina Del Basso! Per invidia e spirito di competizione. Sta più lui in mutande che la tettona... non penserà mica di non avere lo stesso successo perchè non ha le sue…
Thursday, August 27, 2009
Banner Personalizzati : generatore gratuito online
Diego Daddì: “Io e Claudia? mai dire mai…”
Dopo il rifiuto che le ha rifilato nel programma “Uomini e Donne”, Diego Daddì non esclude un riavvicinamento con l’ex tronista Cludia Piumetto ma adesso è lei a “non essere pronta”.La 23enne pugliese che ha condiviso il trono con Elga Enardu, si confessa a “Vip”, sottolineando di non portare rancore al suo ex corteggiatore, ma [...]
Wednesday, August 26, 2009
B-A-N-A-N-A-S
O: Who?
O: him? its was a boy! you fell in love with a boy?
F: Yes i did very much so
O: thats silly
O: So... thats when you tryed to kill yourself
- Come ogni serie che si rispetti, anche Magnum P.I. sta per diventare film. Nel ruolo del protagonista sono due le star che si stanno contendendo la parte: George Clooney e Vince Vaughn. Non ho davvero parole. Non tanto per il fatto che il film farà sicuramente schifo (a meno che alla regia non ci sia Michael Mann o qualche altro testone del genere) e rovinerà la carriera di uno dei due attori, quanto per il fatto che tutto..tutto..tutto mi riporta alla sofferenza della povera Jennifer Aniston!!
- Lindsay Lohan è in pole position per il ruolo da protagonista nel prossimo venturo Wonder Woman. Ha dichiarato di volersi allontanare dai ruoli per teenager, e il fatto che il suo prossimo film sia proprio A Prarie Home Companion di Robert Altman con Meryl Streep e Lily Tomlin è davvero una gran cosa per lei. Ma allora perchè Wonder Woman? Cioè, io A-D-O-R-O i bei film tratti da fumetti, ma 2 su 3 fanno schifo. Perchè correre questo rischio? Lindsay cara..io ti voglio bene..e sono sicuro che dentro il tuo corpicino da anoressica c'è una grande attrice pronta a venir fuori.. ma sbrigati.. il tempo passa!
- E' atteso a giorni (se non a ore) l'annuncio ufficiale dei film in lizza per il 59esimo Festival di Cannes. Si sa già da mesi che ad aprire l'evento sarà proprio l'attesissimo Codice Da Vinci. Quasi sicuramente presenti sulla Croisette Sofia Coppola con Marie Antoinette (ma Sofia voleva presentarlo a Venezia, così come fece con il fortunato Lost In Translation), Almodovar con Volver, David Lynch con lo sperimentale Inland Empire, Alejandro Gonzales Inarritu con Babel, il nuovo di Aki Kaurismaki Lights in the Dusk e Nanni Moretti con Il Caimano, autore amatissimo in Francia. C'è un sacco di elettricità nell'aria ogni volta che una stagione cinematografica inizia così.. WOW.
Confession Tour 2007

fare sesso con Berlusconi conviene 4 volte di più

Leggiamo sui principali siti di gossip italiani come Novella2000, Corriere della Sera e Repubblica, che anche Barbara Montereale, dopo la escort Patrizia D'Addario, ha trovato un lavoro in Spagna: 8 mila euro per un servizio su Interviù.
Le due ragazze sono…
Bella bella bella..bella m***a.


Micharl Jackson stroncato dal Propofol ma è mistero sull’ora della morte
L’autopsia ha ormai decisamente confermato quello che a suo tempo anticipammo : a stroncare Michael Jackson è stata una iniezione letale del potente anestetico Propofol.Nelle ultimo 8 ore, alla popstar americana sarebbero stati somministrati ben 400 milligrammi del potente anestetico e al solo scopo di curare, inverosimilmente, la sua insonnia.La posizione di Conrad Murray, il [...]
Alieni in Soffitta, film per tutta la famiglia
Attore protagonista

Tuesday, August 25, 2009
Stop! dimentica.
Alice bacia Andrea scatenando la gelosia di Luca
Grazie al talent “Amici” non solo hanno spiccato il volo verso nuovi orizzonti professionali ma sono riusciti a trovare anche l’amore.Luca Napolitano e Alice Bellagamba a distanza di mesi dal termine del programma cult di Maria De Filippi, vivono una meravigliosa storia d’amore e sono andati già a vivere insieme.Tra una serata e l’altra si [...]
Jennifer Aniston: una doppia copertina su Elle
Al contrario della sfigata Bridget Jones, l’attrice Jennifer Aniston, rappresenta un esempio di come essere single non sia affatto un fattore negativo e votata alla causa del Single Pride in ogni intervisa rilasciata non fa altro ch ribadire quanto sia felice di fare la vita che fa. Frecciatine alla coppia Brangelina che intanto “colleziona” marmocchi? Chissà, intanto [...]
JENNIFER CONNELLY E' UNA RAGAZZA FORTUNATA
Il Codice Da Vinci
Il film è terribile. Non posso che essere lapidario.
Ammetto di non aver assolutamente amato la fonte di partenza: il libro di Dan Brown è tanto ruffiano quanto superficiale e inutilmente pomposo. E quindi speravo in cuor mio che il film potesse tirar fuori tutto ciò che di cinematico effettivamente esisteva su pagina scritta. Ma quanto mi sbagliavo.
Ho sempre appoggiato la libertà creativa, e sono anche abbastanza a favore di un certo revisionismo storico se fatto per fini artistici, quindi l'aspetto contenutistico, più o meno condivisibile, non è il problema di questo film. Al di là della non rilevanza del cuore del film (alla rivelazione "Gesù poteva essere sposato con Maddalena!" un bel CHISSENEFREGA usciva spontaneo dalla mia bocca), quello che non torna è la pellicola in quanto thriller.
Cercare di condensare in due ore di film l'enorme mole di informazioni presente nel libro è impresa impossibile, nonchè foriera degli sbagli più grandi. L'opera risulta didascalica, espositiva, per forza di cose (chi non ha letto il libro non capirebbe altrimenti) ogni minimo passaggio viene spiegato o attraverso flashback, o peggio, attraverso i personaggi stessi che raccontano tutti i dettagli. E questo è l'errore che uccide un thriller: i personaggi praticamente non smettono mai di parlare per due ore e mezza, non c'è vera tensione, e gli attimi di coinvolgimento sono dovuti unicamente alla colonna sonora (provate a pensare al film senza colonna sonora..sarebbe piatto..). Inoltre, poichè tutto è spiegato, mostrato, esposto, lo spettatore non viene davvero coinvolto, non si pone domande, non viene intellettualmente stimolato: e questa è la morte del thriller. Paradossalmente, il film risulta talmente artefatto e costruito, da diventare spesso confuso e convulsamente insensato.
Ma a mio parere, il vero elemento che ha ucciso Il Codice Da Vinci è Tom Hanks.
Al di là di essere inguardabile con quei capelli, dall'essere proprio repellente, la prova che Hanks da in questo film è lancinante. Semplicemente orrendo. E' il protagonista meno affascinante degli ultimi anni, non coinvolge, non agisce, sembra che gli eventi gli capitino per caso. Porta per tutta la durata una maschera paralizzata, non ha espressioni, e quando parla non si vede neanche il movimento della bocca. Le cose sono due, o è andato ad un botox party la sera prima delle riprese, o amava questo ruolo tanto quanto Kevin ama Britney. E mi sa che si aproprio quest'ultima ipotesi, ovvero che sia qui giusto per annusare il profumo dei verdoni.. Comunque davvero uno zombie, la sua prova più brutta che io ricordi.
La Sophie di Audrey Tautou è un personaggio noioso, lezioso, e il doppiaggio italiano/francesizzato la rende ancora più consona ad una bella manica di legnate. Per il resto non è un'attrice malvagia, anche perchè di fianco ad un Tom Hanks di questo tipo, lei giganteggia. Ian McKellen se la cava con comodità, ma del resto è sempre stato un attore su cui si possa fare affidamento. Anche in quest'occasione, con il minimo sforzo, riesce a disegnare un personaggio interessante, sebbene non sia aiutato dalla scarsa sceneggiatura. Alfred Molina e Jean Reno sono risibili nella loro pretenziosità, e Reno se non cambia registro rischia seriamente di rimanere ingabbiato in questi tipi di ruoli.
Ma la star del film è senza dubbio lui, Mr. Paul Bettany. Quando è in scena ruba il film a chiunque, e offre gli unici momenti di vera tensione e coinvolgimento allo spettatore. Il suo Silas, che sinceramente su pagina era molto più interessante e aveva più spazio, è comunque un bel villain, e Bettany dimostra ancora una volta di essere un attore incredibilmente duttile e di talento. Si prova compassione, paura, tristezza, repulsione, tutto grazie ad un movimento di mano, ad uno sguardo. Grande Bettany, hot as usual.
La sceneggiatura è, come dicevo prima, didascalica ed espositiva, un pò come tutte le sceneggiature di Akiva Goldsman per Ron Howard. Il regista, dal canto suo, dimostra di essere un artigiano abbastanza mediocre, ancora lontano dall'essere vero e proprio "autore". Non bastano carrellate a perdifiato, e dolby impossibili per essere un bravo regista. Peccato, perchè con Cinderella Man Howard mi aveva incuriosito positivamente.
Non male la colonna sonora di Hans Zimmer, anche se eccessivamente pomposa e tonitruante, enfatica a dir poco. E un bravo al direttore della fotografia Salvatore Totino, figlio di italiani, che si sta facendo strada in quel di Hollywood, e che anche per questo film confeziona un pacchetto decoroso, con le sue sequenze buie e livide.
Insomma, personalmente ho trovato questo film sbagliato sotto ogni aspetto: come thriller non regge, come riflessione sul potere della religione è solo abbozzato e doveva affondare di più il coltello, come ripensamento della natura divina decisamente risibile.
Attenzione ad uno dei finali più involontariamente esilaranti e ridicoli degli ultimi anni, protagonista, ancora una volta, il Cavalier Tom Hanks.
VOTO: D
Shakira ha le chiappe in gabbia
She Wolf, il nuovo video di Shakira...
La parte dove si contorce nella gabbia con la tuta color carne è chiara... anche il passo di danza che fa quando è sdraiata e il sedere sale piano come se fosse un serpente…
Il topless di Flavia Vento
Flavia Vento con il suo fidanzato, il marchese di Gresy, in questi giorni si stanno riposando nella splendida isola di Formentera. Non è mancata l'uscita in barca, dove la showgirl si è concessa anche un topless per un'abbronzatura perfetta. Nessuna gravidanza…
Il Messaggero, recensione
Il giovane matt (Kyle Gallner) suo malgrado, è diventato il fulcro della famiglia Campbell, il motivo è un tumore che lo sta lentamente uccidendo, nonostante lo stoico impegno di sua madre Sara (Virginia Madsen) e un trattamento sperimentale estremamente invasivo e doloroso.
E’ proprio questo nuovo trattamento a cui Matt si sta sottoponendo e l’eccessiva lontananza dell’abitazione della famiglia Campbell dalla clinica in cui si effettuano le cure, che spinge Sara ad affittare unìa vecchia magione nel Connecticut ignorandone di proposito il passato oscuro e le vicende accadute tra le sue mura.
La famiglia Campbell si traferirà al gran completo, e così il giovane Matt, stremato dalla malattia e dalla cura diventerà una sorta di sovrannaturale antenna e percepirà il male che si annida tra le mura della’inquietante casa, diventando proprio lui il bersaglio di una devastante e malefica forza sovrannaturale.
Eccoci pronti a recensire uno dei casi della stagione cinematografica americana, diciamo subito che Il Messaggero è un solido horror che sfrutta con dovizia tutto il repertorio del genere, con l’intrigante e furba aggiunta della storia realmente accaduta, un protagonista efficace, il giovane Kyle Gallner, e un’intensaVirginia Madsen, ma a scanso di equivoci e facili entusiasmi bisogna dire che non ci troviamo certo di fronte ad un capolavoro, ma a un dignitoso horror che non mancherà comunque di accontentare i patiti del brivido.
Il film come da copione parte in sordina, preliminari da repertorio, citazioni dalla saga di Amityville, una strizzatina d’occhio al filone della possessione demoniaca, balzi dalla sedia ben dosati, un regista, l’esordiente Peter Cornwell, capace di un elegante impronta visiva che ha in uno stile classico, e a volte anche troppo formale, proprio il suo punto di forza.
Il Messaggero funziona a dovere, soddisferà chi ama un filone, quello delle case infestate, che sembrava ormai destinato all’oblio del direct-to-video, e che invece grazie ad un esordiente con un bagaglio tecnico notevole esce dalla naftalina con una certa classe, non mancando di coinvolgere, spaventare e intrattenere con notevole efficacia.
S. Darko, recensione
Samantha Darko (Daveigh Chase) è in cerca di risposte e in perenne fuga da se stessa e dall’incidente che uccise suo fratello Donnie sette anni or sono, in compagnia della sua amica Corey (Briana Evigan) è in viaggio verso Los Angeles dove le attende un lavoro in un club notturno.
Una sosta forzata in una sperduta cittadina dell’Ohio innescherà una sequela di bizzarri avvenimenti che ripercoreranno le tappe fatte dal fratello Donnie e dal suo alter ego, un mostruoso e mortifero coniglio gigante, che anni prima annunciavano un imminente catastrofe.
Sam si troverà ad affrontare la morte, una rinascita, incubi premonitori, un meteorite, la scomparsa di un bambino ed il suo alter ego, che annuncerà la fine del mondo di lì pochi giorni.
Guardando questo strambo sequel si capisce ancor di più perchè Donnie Darko sia diventato un film di culto, uno di quei film formato da tanti e intriganti strati di consapevolezza, consapevolezza che si raggiunge solo dopo ripetute visioni, scoprendone ogni volta attraverso citazioni e suggestioni, nuove e coinvolgenti sfumature.
In S. Darko c’è fisicamente tutto quello che c’era nel suo illustre predecessore, i piani temporali, i mondi paralleli, la teoria del viaggio nel tempo, ben due versioni rivedute e corrette dell’apocalittico coniglio gigante, i sogni, la filosofia dell’Apocalisse applicata al singolo, al quotidiano e all’universo.
Il problema è che il motore dell’immaginazione, a cui non basta certo un’atmosfera sospesa, un paio di brani azzeccati ne tantomeno qualche déjà vu filosofeggiante, qui va in stallo sin dai primi minuti, il regista Chris Fisher si sopravvaluta, va oltre le sue possibilità giocando con materiale non suo, con idee e concetti troppo personali per trasformarli in mera materia da sequel e naturalmente e inesorabilmente fallisce su tutti i fronti.
E così alla fine dei giochi Il cult di Kelly rimane tale, questo film finirà nell’oblio a ricordare come le leggi del mercato lascino artisticamente il tempo che trovano, e forse, una volta cancellato lo scivolone del confusionario Southland Tales, lo stesso Kelly avrà il necessario materiale umano e non, per proseguire il discorso intrapreso nel 2001 con il suo Donnie Darko.
Monday, August 24, 2009
I miei omaggi a Cameron

Vanessa Hudgens l'ha fatto ancora?

Questa notte non riuscivamo a dormire, sentivamo che qualcosa di grosso stava per accadere, tipo qualcosa intorno alla pedofilia...e infatti questa mattina sono apparse in rete presunte nuove foto sexy di una presunta Vanessa Hudgens in versione casalinga disperata (era già…
I look australiani di Diane Kruger
L’attrice Diane Kruger è impegnata in un tour mondiale per la promozione del suo ultimo film Inglorious Bastard e per ciascun evento stupisce con look sempre azzeccati : l’attrice tedesca si trova adesso in Australia dove prima A sidney e poi a Melbourne ha clacato il red carpet con mìse originali e ricercate. Nella prima [...]
Jennifer Aniston, Eva Mendes, Lindsay Lohan, Ron Howard, Steven Spielberg, Sex and the city 2: novità
Buon pomeriggio,
diamo un veloce sguardo a tutte le novità che arrivano da Hollywood, riguardanti i film che vedremo prossimamente al cinema.
ATTORI
Billy Crudup è entrato a far parte del cast di Eat, Pray, Love, diretto da Ryan Murphy: l’attore impersonerà il marito del personaggio interpretato da Julia Roberts.
Russell Crowe reciterà nel remake di Pour Elle, dal titolo The Next Three Days, diretto da Paul Haggis. L’attore sarà un professore che cercherà di provare l’innocenza della moglie arrestata per un omicidio che dice di non aver commesso.
Eva Mendes e Matthew McConaughey dovrebbero partecipare a Southbound, il film diretto da Jonathan Jakubowicz, che racconta una guerra tra polizia americane e famiglie criminali messicane.
Jennifer Aniston sarà la protagonista di Pumas, il film romantico diretto da Wayne McClammy che racconta di due donne trentenni che seducono per divertimento uomini più giovani.
Lindsay Lohan ha confermato la sua presenza in Machete, il prossimo film di Robert Rodriguez.
REGISTI
Ridley Scott sarà il regista del prequel di Alien. A scrivere la sceneggiatura è stato chiamato Jon Spaiths.
Ron Howard dirigerà The Parsifal Mosaic, il thriller, tratto dal romanzo di Robert Ludlum, che racconta la storia di un agente della CIA che è convinto di aver visto uccidere la sua amante, colpevole di essere un agente doppiogiochista del KGB.
Steven Spielberg potrebbe portare al cinema le avventure dell’agente segreto Matt Helm, protagonista di ben 27 romanzi: franchise in arrivo!
Joseph Kosinski dirigerà Oblivion, storia post-apocalittica, in cui gli esseri umani vivono sulla Terra sopra le nuvole, mentre i contrabbandieri cercano di rubare tutto ciò che è rimasto in superficie.
PRODUZIONI
Kimberly Pierce sta lavorando ad una commedia romantica che racconta la storia di un gruppo di amici che salva un uomo dalla deriva dopo la rottura di una relazione. Il film sarà prodotto da Judd Apatow.
Eli Roth sta scrivendo con Brad Pitt e Josh Brolin la sceneggiatura di Endangered Species, il fantascientifico film da 60 milioni di dollari che dovrebbe essere pronto per la primavera del 2011.
Le riprese di Sex and The City 2 sono state interrotte a Dubai, secondo quanto riporta Arabian Business, per la cultura conservatrice degli Emirati Arabi Uniti, che non avrebbero apprezzato la parola sesso all’interno del titolo.
James Wan e Leigh Whannell dovrebbero produrre il thriller noir X-Ray.
Saw VII si dovrebbe fare: il film dovrebbe essere diretto da David Hackl ed essere realizzato in 3D, per chiudere in bellezza la storia di Jigsaw.
FOTO DEL GIORNO
In apertura di post potete vedere una nuova immagine di Raperonzolo (Rapunzel), il lungometraggio d’animazione della Disney, diretto da Glen Keane e Dean Wellins, che uscirà durante le feste natalizie del 2010.
Sara Varone sostituirà Nina Moric a teatro
Non ha fatto in tempo a sistemare le valige per partire per le tanto sospirate vacanze che una telefonata di lavoro le ha scombussolato tutti i piani estivi.La show girl Sara Varone, è stata contattata da Gianfranco D’Angelo per prendere parte allo spettacolo teatrale “Un giorno lungo quarant’anni”, in cui dovrà sostituire Nina Moric. Quest’ultima [...]
Sunday, August 23, 2009
Miglior film
L’amica fashion di Shia Labeouf
Stavolta a catturare la nostra attenzione è il look di una perfetta sconosciuta. La bionda che vedete nella foto accanto allo scapestrato quanto affascinante attore ventitreenne Shia LaBeouf è infatti una perfetta signora nessuno. Neanche i più informati sanno se si tratti di un’amica, di una fidanzata, di una tresca o chissà cos’altro. I due [...]
FIAMME
Con questo, chiudo la vicenda.
Un padre per mio figlio, recensione
Raj (Abhischek Bachchan) è un single incallito e un ottimo partito, ma il matrimonio proprio non fa per lui, nonstante questo suo zio è fermamente intenzionato a trovargli la donna giusta che possa renderlo felice. I piani dello zelante zio sembrano comunque portare ad un coinvolgimento di Raj per l’affascinate Namrata (Aishwarya Rai), quest’ultima alla proposta di matrimonio di Raj si scopre essere già sposata e con un figlio.
Il marito di Namrata l’ha abbandonate e lei è costretta a lavorare duro per mantenere se stessa e il figlio, Raj però non demorde, e nonstante la donna tenti ripetutamente di allontanarlo sapendo di essere legalmente legata ad un altro l’uomo, le attenzioni riservate al figlio e l’amore dimostrato verso di lei faranno comunque capitolare la donna che acceterà di stare con Raj nonostante tutte le difficoltà.
Purtroppo come spesso accade quando un equilibrio sembrava ormai raggiunto ecco rispuntare l’ingombrante figura del marito di Namrata che si frapporrà tra la donna e il raggiungimento di una vita pienamente felice con il suo nuovo compagno.
Un riuscito mix di comedy, romance e melò, con in più l’intrigante connotazione musicale tutta indiana, che vede tra i protagonisti una stella internazionale made in Bollywood, la Miss Mondo 1994 Aishwarya Rai.
La splendida attrice indiana ha transitato su molti set internazionali, molti la ricorderanno nel ruolo della guerriera Mira ne L’ultima legione, kolossal tutto europeo che l’ha vista recitare al fianco di star del callibro di Ben Kingsley e Colin Firth. da segnalare anche una sua partecipazione al recente sequel La Pantera rosa 2 con Steve Martin.
Il film funziona egregiamente, ben recitato e con una regia solida, piccola curiosità la coppia di protagonisti è sposata anche nella realtà, il loto matrimnonio risale al 2007.
Concludiamo con gli estratti dalla colonna sonora che questa volta sono sei: